Parco archeologico e naturalistico dei porti di Claudio e Traiano

Fiumicino

Il complesso monumentale, conosciuto come “sito archeologico di Portus”, è nel territorio di competenza della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma cui, nel 2009, è stata accorpata la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia.

L’esigenza di ottimizzare gli approvvigionamenti della città di Roma, dotata fin dalle origini di uno scalo fluviale, portò nel tempo alla realizzazione di un impianto portuale alla foce del Tevere.

Roma, Museo della Via Ostiense: plastico dei porti di Claudio e Traiano (Archivio Fotografico della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma – sede di Ostia)

Il grande porto realizzato dall’imperatore Claudio ed inaugurato nel 64 d.C., si rivelò ben presto inaffidabile ed insufficiente; trascorsi appena cinquant’anni, in epoca traianea, si riprogettò l’intero sistema portuale di Roma per renderlo più adeguato alla mole dei traffici marittimi internazionali che interessavano la capitale dell’Impero.

Al primitivo impianto portuale di Claudio, che mantenne la funzione di rada, grazie a periodici dragaggi per evitare l’insabbiamento, venne aggiunto un bacino artificiale di forma esagonale, ritenuto più idoneo alle operazioni di attracco, carico e scarico delle merci, scavato per intero nella terraferma (358 m. di lato, per una superficie di 33 ettari) e collegato al Tevere mediante un sistema di canali.

La monumentalità del sistema portuale si può intuire da una stima approssimativa che computa in almeno 200 le navi di grande tonnellaggio che potevano attraccare alla prima fila della banchina.

La zona di proprietà demaniale (32 ettari) comprende solo una parte dell’insediamento di Portus, che a partire dal 314 d.C. ottenne dall’imperatore Costantino il titolo di civitas e l’autonomia amministrativa da Ostia. Oggi dunque il bacino esagonale di Traiano ed i resti delle strutture di stoccaggio ad esso pertinenti sono in proprietà privata.

L’ingresso all’area archeologica visitabile è ubicato proprio in corrispondenza dell’antica linea di costa di epoca tarda, in prossimità delle mura difensive della struttura, innalzate nel V-VI sec. d.C.

Alcune importanti università e scuole archeologiche straniere sono impegnate in progetti di ricerca nel sito archeologico di Portus, in seguito alla stipula di convenzioni con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (sede di Ostia), riguardanti lo studio dei sistemi portuali dell’antica Roma ed il sistema di stoccaggio delle merci.

Il sito di Porto è oggetto di studio all’interno di un progetto didattico finanziato dalla Commissione Europea (2010-2013) dal titolo “European Youth meet the Cultural Heritage”, che prevede un partenariato tra Comuni di Italia, Grecia, Malta e Romania per lo sviluppo di un modello europeo di valorizzazione del Patrimonio Culturale pensato per le nuove generazioni.

http://www.archeologia.beniculturali.it/index.php?it/99/approfondimenti-tematici/8/16/0