Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara

Anzio

La Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara, istituita nel 1988, si estende per circa 44 ettari sul litorale a sud di Roma nel comune di Anzio. Sito di importanza comunitaria a livello europeo è un vero scrigno di tesori: una testimonianza ormai rara delle antiche foreste litoranee che occupavano l’intero settore costiero del Lazio meridionale. La ricchezza di ambienti concentrati in un fazzoletto di territorio fa da contraltare ad una lunga storia, sia geologica, sia umana che ha visto protagonista questo luogo.

L’ambiente più abbondante (circa l’80% della riserva), è il bosco sempreverde mediterraneo dominato dalle due querce sempreverdi: leccio e sughera. Questo bosco, sotto l’azione dei venti marini si trasforma dolcemente nella più bassa ed intricata macchia mediterranea, mentre nelle aree fronte mare troviamo la vegetazione di rupe costiera e residui di vegetazione dunale. Localizzato in aree più umide e con suoli di maggiore spessore troviamo lembi di bosco deciduo con le querce decidue farnia, farnetto, cerro e l’ibrido pseudosughera.

Nei pressi dei due corsi d’acqua si sviluppa la vegetazione ripariale ad ontano comune e pioppi mentre la presenza degli ambienti umidi fortemente mineralizzati nelle antiche aree estrattive dello zolfo favorisce la crescita delle rare felce florida e dell’agrostide di Montelucci (Agrostis monteluccii) e del rarissimo zigolo termale. Intorno alle zone umide si sviluppa la vegetazione igrofila a canuccia di palude, giunchi e Thypa. Oltre alla tipica avifauna della macchia mediterranea, nella riserva nidifica (maggio-luglio) nelle ex zolfatare, una comunità di gruccioni migratori dai colori sgargianti.

Fra stanziali, migratori ed erratici sono stati avvistati in riserva oltre 70 specie di uccelli. Presenti inoltre 15 specie di mammiferi fra cui il raro coniglio selvatico, l’istrice, la volpe, la donnola e il moscardino. Tra i rettili (9 specie) le minacciate testuggini, palustre e di Hermann, nonché il biacco, la biscia d’acqua e il saettone. Tra gli anfibi (6 specie) rane, rospi e il tritone punteggiato. Gli invertebrati sono rappresentati da moltissime specie fra cui numerosi insetti che si nutrono del legno come lo scarabeo rinoceronte o il Cerambice della quercia (3-5 cm). Sulle fioriture di cisto non è raro osservare la Paratriodonta romana uno scarabeide endemico del litorale laziale.

http://www.torcaldaraparco.it/index.php?lang=it